di Mariagloria Posani
L’Erasmus nel freddo nord della Germania, come tutte le esperienze, arriva presto alla fine.
Impacchetti di nuovo tutte le tue cose – irrimediabilmente e misteriosamente triplicate in pochi mesi, e assolutamente intrasportabili – saluti i compagni di università, di viaggio e di serate-cliché, restituisci le chiavi del tuo quinto sudatissimo appartamento in città, e sei pronta per partire di nuovo.
Impacchettare, spedire, metro, treno, aeroporto, check-in, liquidi, valigie, cos’ho dimenticato, partenza atterraggio Milano (che poi è Bergamo, che poi è Orio). Tornare a casa è sempre bello, è una cosa speciale, ti dà quella sensazione di familiarità e stabilità. In ovale ritroverai finalmente 28 gradi all’ombra insieme ai quali dimenticare la tesi fino al 22 luglio, ma ricorda sempre che ci saranno (almeno)
10 cose che ti mancheranno del Nord Europa
Le carrellate di bambini Letteralmente. Papà in bici con porta-pupo, mamme che sembrano marsupiali e, soprattutto, babysitter che portano in giro carrelli stile Ikea con 8 piccoli nordici. Provate a restare indifferenti, provate.
.- La puntualità Quando hai perso l’ultimo tram per un decimo di secondo perché è passato esattamente alle 00.58… Pensa alla 92 e fai un bel respiro.
. - La carne Uno pure se è vegetariano lo deve apprezzare, il fatto che in Sassonia hanno almeno 25 parole per defi nire ogni tipo di cottura di salsiccia. E che le trovi tutte.
. - Vivere a 30 m da una foresta C’è sempre parco Sempione! Se ti piace il ghiaino. Magari ci trovi pure un acero. Un pino nano. Una mimosa? Un cespuglio? Vabbè dai.
. - La calma la mattina Sui mezzi di trasporto ci si può sentire pensare, e le persone fanno questa cosa stranissima per non correre come dei matti: si svegliano prima. È per questo che sembra di avere tutto il tempo del mondo andando in università, anche se poi arrivi in ritardo di mezz’ora in perfetto stile italiano.
. - La metro in superficie Trovatemi un motivo per cui il tram e la metro non dovrebbero essere lo stesso mezzo, che scende e sale insieme ai binari. Niente?
. - L’informalità Credo che con tutta l’ansia e il tempo risparmiati nel decidere tra il Lei e il tu – per poi risolvere con “Salve” – i tedeschi ci abbiano ricostruito la nazione. E poi si siano detti “Ciao”.
. - La stanza singola di 10 metri quadri Ok, il sovraffollamento nelle città è un problema. Ok, gli studenti a inizio anno non sanno mai dove andare. Ok, se solo scoprissero le stanze doppie, ci sarebbe il doppio dello spazio per tutti. Ma nella stanza media con parquet e vetrata dello studente universitario, a Milano ci abiterebbero in 3 più cucina.
. - Potersi fidare In un paese dove anche nella capitale il postino ha le chiavi del palazzo e lascia la tua posta al vicino, e dove le porte degli appartamenti si chiudono solo per le vacanze, si respira un’aria diversa dalla M1 mani in tasca e zaino cucito addosso. Tutto qui.
. - Il tempo libero Ora, non so se sia solo una mia impressione, ma lavorare dalle 9 alle 17 mangiando un panino a pranzo e avere tutto il resto del giorno per vivere non è poi una scelta così terribile. Per non parlare del “Ok, belle bozze, ci vediamo tra due settimane” in cui consiste la lezione media in facoltà.
Non c’è posto al mondo come casa, vero?