Per conoscere la vostra opinione e poter rappresentare il vostro punto di vista sul tema vi invitiamo a compilare il questionario che abbiamo predisposto!
https://goo.gl/forms/JRrWvHBxTndAaH6o2
(english survey: https://goo.gl/forms/fhUszzIK71CfNsrk2)
Da ormai qualche mese si discute nella Consulta della didattica della riforma del calendario accademico della nostra università, l’obiettivo di questa riforma è di cercare di allineare il nostro calendario con quelli europei e permettere una internazionalizzazione più efficace del nostro Ateneo.
L’attuale proposta d’Ateneo prevede queste modifiche:
- Eliminare la sospensione per le prove in itinere
- Spostare le prove in itinere al sabato e farne in un semestre al massimo 3 (3 max, anche se gli insegnamenti sono 4-5 o più)
- Nelle sessioni di esame aumentare il numero di settimane ad una media di 7 settimane contro le 5 attuali (6 settimane a febbraio e 8 a luglio)
- Ridurre a 2 le settimane della sessione d’esame di settembre per anticipare l’inizio dell’anno accademico a metà settembre
- Abolizione probabile di un appello di esami per le Scuole di Design, Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale e Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzione
- Eliminare la possibilità di laurearsi a settembre per tutti coloro che non hanno sostenuto tutti gli esami entro luglio.
La filosofia che sta dietro questa proposta consiste nell’impostare un modello che privilegi una valutazione più compatta e prevalentemente finale.
È importante sottolineare che negli ultimi anni il nostro Ateneo sta affrontando una carenza di aule per le lezioni e per gli esami e questa è un’altra delle motivazioni che ha contribuito alla formulazione di questa soluzione. In un periodo molto più lungo di esami (quindi teoricamente meno denso) è infatti molto più facile procedere alla gestione delle aule.
Allo stesso tempo da una nostra valutazione empirica è interessante notare come in alcuni giorni dello scorso semestre ci fossero (solo sulla sede di Leonardo) anche 26 aule libere mezza giornata e 4 l’intera giornata e come in periodo d’esame molti edifici fossero completamente vuoti in alcuni giornate e pieni in altre; a nostro avviso quindi più che una vera e propria scarsità di aule pare esserci una gestione logistica non ottimale che crea situazioni problematiche e condizioni la didattica e la sua valutazione.
In questi mesi di discussione da parte nostra abbiamo individuato alcune problematiche:
- La proposta non garantisce che gli appelli d’esame, nonostante l’allungamento del periodo di sessione, siano distribuiti con una adeguata distanza l’uno dall’altro nell’arco di quest’ultimo.
- L’eliminazione della possibilità di laurearsi a settembre per tutti coloro che non hanno sostenuto tutti gli esami entro luglio, rendendo molto più facile per uno studente finire in una sorta di “limbo” tra triennale e magistrale.
- L’assenza della settimana di sospensione delle lezioni per le prove in itinere renderà più difficoltosa la preparazione e causerà una riduzione del numero di persone a lezione nei giorni precedenti che utilizzeranno quel tempo per lo studio individuale (attualmente ciò accade già nella settimana precedente alla sospensione, a detta dei presidi stessi).
- Il posizionamento delle prove in itinere obbligatoriamente il sabato potrebbe causare una potenziale discriminazione degli studenti e dei docenti di confessione ebraica, che, se praticanti, saranno esclusi da questo momento di valutazione intermedia senza possibilità di porvi rimedio.
Vorremmo inoltre sottolineare che una importante motivazione per cui le università estere iniziano prima di noi è il fatto che abbiano periodi di valutazione più brevi e solamente 2 appelli di esami annui, ciò è però controbilanciato da un modello di valutazione continuo durante tutto l’anno con prove in itinere e scadenze di progetto distribuite, ciò conduce a percentuali molto elevate di superamento dell’esame durante la sessione (a Delft del 50/60% ad esame).
Di seguito un nostro scambio di mail con i rappresentanti degli studenti della TU Delft per aiutarci a comprendere il loro sistema universitario:
Abbiamo inoltre analizzato le date di inizio e provato, in base a quanto è possibile comprendere dai siti internet, a comprendere l’organizzazione di 62 università europee per comprendere se questa manovra davvero ci avvicinerebbe agli atenei europei e questo è quanto è emerso:
Sottolineiamo che questa analisi è stata, e sta continuando ad essere portata avanti da noi rappresentanti de La Terna Sinistrorsa per avere dei dati su cui basare le nostre proposte ed avere modelli virtuosi di riferimento.
Dall’analisi sembrerebbe che la proposta riesca solo parzialmente nel suo proposito di avvicinarci ad altre università europee; cercando inoltre di competere con modelli completamente differenti che hanno una didattica e una valutazione dinamica e continua durante tutto l’anno che permette di avere periodi di valutazioni finali molto più brevi, cosa che con l’attuale scansione del nostro calendario accademico non possiamo permetterci.
Abbiamo quindi formulato una proposta alternativa, discussa nel Consiglio degli Studenti del 20 aprile 2016, a nostro avviso migliorativa; di seguito i punti chiave:
- Aumentare a 2 le settimane di sospensione per le prove in itinere: una destinata alle itinere, una agli appelli totali di esame del semestre precedente.
- Nelle scuole che prevedono i 6 appelli (Architettura, Design e Ing. Civile e Ambientale) garantire che non ne venga diminuito il numero.
- Inizio dell’Anno Accademico anticipato a metà settembre, con avvio della sessione autunnale l’ultima settimana di agosto per permettere la sessione di laurea per i laureandi di settembre che non abbiano finito gli esami a luglio. L’inizio anticipato sarà bilanciato dalla conclusione degli esami una settimana in anticipo.
La filosofia che sta dietro questa proposta consiste nell’impostare un modello che privilegi una valutazione strutturata e continua durante l’anno.
L’obiettivo della nostra proposta è soprattutto quello di garantire maggiori probabilità di superare un esame negli appelli disponibili cercando di ridurre al minimo le loro sovrapposizioni, garantendo un tempo adeguato tra un esame e l’altro e dando valore alle prove in itinere (ove possibile) per permettere di prepararsi meglio su una parte più ristretta di programma.
Nonostante l’ambizione sarebbe quella di aumentare il numero degli appelli, crediamo che, dopo l’esperienza del colpo di mano con cui è stata eliminata la conquista del sesto appello che si era ottenuta nella Scuola delle 3I, sia una strada difficilmente percorribile. Crediamo inoltre che sia più utile essere nelle condizioni di poter studiare adeguatamente e arrivare pronti al momento della valutazione, attraversando un processo di formazione continuo durante l’anno piuttosto che avere 6 o 7 appelli.
Il concetto di fondo è che il superamento degli esami viene facilitato dalla loro divisione in parziali.
Attualmente dato che le percentuali di successo ad ogni appello sono mediamente basse è necessario averne un elevato numero.
Non sarebbe più opportuno creare le condizioni tali per cui si riesca a superare l’esame sin dai primi appelli (come accade nella gran parte delle università europee)?
La nostra proposta, formalizzando le prove in itinere e un periodo di valutazione intermedio nel semestre, potrebbe permettere inoltre l’organizzazione di alcuni insegnamenti ad emisemestri (la gran parte delle università migliori del nord Europa hanno questo struttura, Delft ad esempio).
Per conoscere la vostra opinione e poter rappresentare il vostro punto di vista sul tema vi invitiamo a compilare il questionario che abbiamo predisposto!
https://goo.gl/forms/JRrWvHBxTndAaH6o2
(english survey: https://goo.gl/forms/fhUszzIK71CfNsrk2)
Di seguito alcuni grafici che rendono di più comprensibile la proposta:
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi e a breve comunicheremo una data di presentazione agli studenti della proposta!