Un’altra edizione del ciclo di Teatro Civile organizzato da La Terna Sinistrorsa è alle porte! Anche quest’anno avremo l’opportunità di ospitare molti artisti, che ci faranno riflettere su tematiche sociali e culturali. Un’altra edizione che organizziamo ampliandola a sei appuntamenti, perché crediamo che portare il teatro nel cuore del Politecnico, rendendolo accessibile a tutti in completa comodità, sia un interessante elemento aggiuntivo nel percorso formativo di ognuno di noi.
Tutti gli spettacoli si terranno in Aula De Donato, alle ore 20.45, di martedì.
Gli appuntamenti in breve:
– 15 marzo, R-Esistenze, vite di donne che lasciano il segno con Laura Mantovi
– 22 marzo, L’amico degli eroi con Giulio Cavalli
– 12 aprile, Più dei santi, meno dei morti – La notte in cui Pasolini di Fenice dei rifiuti
– 10 maggio, Una macchia nel cuore con Marco Moriconi
– 24 maggio, Rwanda con Marco cortesi e Mara Moschini
– 16 giugno Il matto ovvero io non sono stato di Mercanti di Storie
R-Esistenze tratta del tema dell’emancipazione della donna, tutt’oggi attuale e contemporaneo. Laura Mantovi, con Sara Poli, racconta e intesse storie di donne che hanno lottato per diritti, che han sofferto nel silenzio e nell’oblio. Ma anche di donne vittime di femminicidi. Filo rosso della narrazione la ricerca di un mondo più giusto.
Giulio Cavalli, con il suo nuovo spettacolo L’amico degli eroi, ci racconta dell’opaca esistenza di Marcello Dell’Utri, figura topica del mediatore tra la malavita siciliana e il mondo dell’estrema imprenditoria milanese. Lo spettacolo lega in un racconto unico, anche supportato da documenti giudiziari, lo sviluppo della sua figura politica, fino alla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.
Fenice dei Rifiuti, con lo spettacolo Più dei santi, meno dei morti – La notte in cui Pasolini, parla dell’esistenza e della morte di Pier Paolo Pasolini, poeta eclettico e per molti versi “fastidioso” rispetto ai poteri forti. Nello spettacolo vi è un’interpretazione dell’omicidio del poeta, da inquadrarsi in trame iniziate 13 anni prima, con l’attentato a Enrico Mattei, che terminano con la mancata pubblicazione del romanzo Petrolio, titolo tutt’altro che casuale.
Marco Moriconi, in Una macchia nel cuore, accompagna il pubblico in un viaggio veloce tra vicende e storie distanti spazialmente e temporalmente. Come sfrecciante sopra un treno, l’autore, macchinista di aneddoti e vicende, narra di capitoli, come l’attentato di Bologna o il disastro del Vajont, impressi sia nella memoria collettiva che in quella personale dell’autore, restituendo alla figura del racconta storie un pieno valore civile.
Con Rwanda Marco Cortesi e Mara Moschini parlano della guerra e dell’eccidio per antonomasia. Quello appunto condensato nel nome dello Stato in cui avvenne, il Rwanda. Partendo dai numeri e delle statistiche folli del massacro, gli autori entrano nel dettaglio di alcune esistenze, concretizzandole in modo iperrealistico con il solo uso del suono delle parole, sino alla tranciatura di esse per mano di un machete.
In Il matto ovvero io non sono stato dei Mercanti di Storie viene tragicomicamente ripresa la vicenda della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, facendo riferimento alle carte procedurali del processo che lo vedevano imputato per la strage di Piazza Fontana. Loizzi, autore e attore dello spettacolo, arrivando a impersonificare in modo dinamico più di 20 personaggi, pone una crescente denuncia rispetto alla fine del ferroviere e partigiano, in un inno alla giustizia.
L’iniziativa è realizzata con il contributo del Politecnico di Milano
Ingresso libero