PERCHÉ ABBIAMO DECISO DI NON PARTECIPARE PIÙ AL GALA
A settembre, al tavolo delle Associazioni, è stata portata la proposta di organizzare un galà invernale delle associazioni allo scopo di realizzare un evento che potesse creare un momento di aggregazione studentesca e che potesse essere la prima occasione di collaborazione tra le associazioni per la realizzazione di un evento condiviso.
L’altra università milanese che realizza un evento di questo genere è la Bocconi, ma, nonostante fosse lo stesso tipo di evento, si è sottolineata fin da subito la volontà di realizzare un evento più “a misura di Politecnico”, evitando gli sfarzi inutili che contraddistinguono il galà della Bocconi (budget di 50.000 € derivante dalla vendita dei biglietti a 50 € l’uno) realizzando un evento più accessibile per tutti gli studenti.
Considerando l’insieme di questi fattori e l’idea di realizzare un evento che potesse essere momento di incontro tra gli studenti e le associazioni, abbiamo deciso di far parte dell’organizzazione dell’evento.
Parte fondamentale nell’organizzazione è stato l’incontro con il Rettore per chiedere l’autorizzazione a utilizzare spazi e nome del Politecnico e per richiedere una partecipazione finanziaria all’evento per garantire quel principio di accessibilità dichiarato inizialmente. Il Rettore ha chiesto di riconsiderare la proposta perché il budget (37.000 € per 1000 persone), con relativo livello qualitativo dell’evento, non è stato ritenuto all’“altezza” del nome del Politecnico. Si è però dimostrato disponibile a finanziare il galà con i fondi rettorali per il quantitativo necessario a realizzare un evento che non gettasse ombre sul nome dell’istituzione, ma che garantisse allo stesso tempo la più ampia accessibilità per tutti gli studenti (mantenendo quindi entro i 20 € la quota di partecipazione richiesta). L’area comunicazione dell’Ateneo è stata coinvolta per favorire la negoziazione con i fornitori e si è giunti ad un preventivo totale dell’evento di circa 65.000 € con gran parte del budget destinato a buffet e open bar (50.000 €).
Appena saputo del grande cambio di budget e, soprattutto, dei 45.000 € messi a disposizione per coprire le spese dell’evento da parte dell’Ateneo, abbiamo sollevato, all’interno del tavolo delle associazioni, la necessità, secondo il nostro punto di vista di lista di rappresentanza, di giungere ad una riduzione del budget totale affinché l’Ateneo non dovesse investire in questo evento più di 20.000 €. Secondo il nostro punto di vista questa cifra era il giusto punto di equilibrio tra la realizzazione di un evento aggregativo “di qualità” (il galà in questo caso) e le altre necessità che quei fondi pubblici avrebbero potuto coprire.
Come lista di rappresentanza, l’attenzione nei confronti dell’utilizzo di fondi pubblici in attività che possano arricchire quanto più possibile uno studente sotto un punto di vista umano, culturale e didattico è uno dei principi che guidano la nostra azione: per questa ragione abbiamo spinto quanto più possibile per far sì che il budget venisse ridotto. Una volta constatato una reticenza nell’accogliere questa nostra istanza e attestatosi il budget totale attorno ai 60.000 €, abbiamo ritenuto che la nostra partecipazione a questo evento entrasse in conflitto con i principi che guidano il nostro fare rappresentanza. Alla luce di questo pensiero e di un confronto tra tutti i nostri membri, si è deciso di ritirare la collaborazione e il sostegno nel realizzare questo evento.
Ci teniamo comunque a ringraziare tutte le associazioni con cui abbiamo collaborato nell’organizzazione dell’evento, perché hanno mostrato un grande entusiasmo che rivela la vitalità della comunità studentesca del Politecnico e dimostra come questa possa unirsi per giungere ad un obiettivo comune.
Quando, 1 anno e mezzo fa, siamo stati promotori della creazione del tavolo delle associazioni, sapevamo che si sarebbe costruito qualcosa di bello: nonostante ora ci trovi in disaccordo con le altre associazioni riguardo a questo evento, continuiamo a credere nel valore dell’associazionismo come strumento per far emergere la parte migliore di noi studenti universitari.