Nei giorni scorsi gli Organi del Politecnico hanno discusso il Calendario Accademico del prossimo anno (2018/2019). Come ricorderete la struttura del calendario è stata profondamente modificata lo scorso anno, con questi punti chiave:
- Sessioni invernali e estive di 6 settimane (2 appelli)
- Sessione di settembre di 2 settimane (1 appello)
- Vincolo di due giorni pieni tra appelli di insegnamenti dello stesso anno e stesso semestre (per i PSPA)
- Una settimana di sospensione (né lezioni né esami) all’inizio della sessione invernale ed estiva
Questa modifica si basava sull’idea di lasciare il tempo agli studenti di preparare al meglio i propri esami dopo la fine delle lezioni. (qui trovate traccia del percorso che lo scorso anno ha portato al nuovo calendario)
Ora, a neanche un anno dall’implementazione di questo nuovo calendario e prima ancora che sia entrato a regime, il Politecnico si è mosso per eliminare uno di quei punti a cui si era giunti dopo un lungo percorso di contrattazione tra rappresentanti ed amministrazione: la settimana di sospensione prima degli appelli.
(Tutto quanto riportato qui sotto vale per la Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e per la Scuola di Ingegneria Civile Ambientale e Territoriale; le Scuole AUIC e Design hanno deciso di avere un calendario distinto che mantenga le settimane di sospensione)
La prima bozza di calendario del prossimo anno accademico per le Scuole di Ingegneria presentata a noi rappresentanti prevedeva la totale eliminazione della settimana di sospensione al rientro dalle vacanze di Natale e la riduzione a 1-2 giorni di sospensione prima dell’avvio della sessione estiva. Per i presidi questo consentirebbe di avere più tempo per gestire la distribuzione degli appelli nel rispetto dei vincoli (tre notti tra appelli dello stesso semestre), noi riteniamo invece che sia una non-soluzione: finché la distribuzione degli appelli e l’allocazione delle aule necessarie verrà gestita manualmente e coinvolgendo personale di uffici diversi, si avranno sempre problemi di gestione di questo processo che necessita di tanto tempo e alte probabilità di errori e sviste. Ricordiamo peraltro che già quest’anno si è avuta una settimana in più rispetto al precedente calendario per collocare gli appelli e due rispetto al calendario di due anni fa.
Nella Consulta della Didattica del 10/04 abbiamo ribadito le nostre perplessità sulla proposta e dopo un’accesa discussione si è giunti a un compromesso che prevedeva:
- 2 (lun-mar) giorni di sospensione al rientro dalle vacanze di Natale
- 3 (lun-mar-mer) giorni di sospensione prima dell’inizio della sessione estiva
- Il posizionamento di soli appelli del semestre opposto nei rimanenti giorni di quella settimana (questo consente il mantenimento della settimana piena per chi è perfettamente in corso, e il posizionamento di al massimo 1 appello in quella settimana per chi deve recuperare insegnamenti del semestre precedente)
Abbiamo comunque sottolineato, alla conclusione della discussione, che il risultato che si otteneva non era la soluzione ottimale per l’organizzazione dello studio da parte degli studenti; in tutta risposta ci è stato detto che il depotenziamento della settimana di sospensione era “per il bene degli studenti”.
Ma noi studenti impegnati nella rappresentanza evidentemente questo “bene” non lo vediamo. Infatti la modifica è stata discussa durante una delle nostre assemblee e nessuno è riuscito a capire quale fosse il lato positivo. Ed evidentemente qualcosa di simile deve essere avvenuto all’interno delle altre Liste di rappresentanza, dato che tutti i rappresentanti negli Organi Centrali sono stati tutti d’accordo nel contestare la modifica. Ci siamo quindi chiesti se la settimana di sospensione non fosse solo un vezzo richiesto dai rappresentanti ma una necessità condivisa dagli studenti.
Vi abbiamo quindi coinvolti in un sondaggio che nel suo esito ha ribadito il concetto: gli studenti trovano utile la settimana di sospensione.
In vista del Senato Accademico, cui spetta il compito di deliberare il calendario, si è quindi riunito un Consiglio degli Studenti che ha steso una nota con la quale chiedeva di mantenere la settimana di sospensione prima delle sessioni anche per le Scuole di Ingegneria, ribadendo tutte le motivazioni più volte espresse in precedenza.
Il Senato ha quindi dovuto discutere la “proposta di compromesso” uscita dalla Consulta della Didattica e la proposta di mantenimento delle settimane di sospensione presentata dal Consiglio degli Studenti. Speravamo di poter discutere di come le due proposte avrebbero impattato sul percorso didattico degli studenti e sulle possibilità di preparare al meglio i propri esami. Non è stato così: il dibattito è stato incentrato esclusivamente sulle modalità adottate da noi rappresentanti per arrivare a portare una proposta alternativa in Senato cercando di far sì che questa fosse il più rappresentativa possibile delle necessità degli studenti.
L’emendamento da noi proposto è stato quindi bocciato e dunque il calendario accademico proposto dalla Consulta della Didattica è stato approvato a maggioranza, con il voto contrario dei rappresentanti degli studenti.
Prendiamo atto della delibera del Senato ma non possiamo non sottolineare come l’Ateneo abbia voluto modificare un punto importante del calendario riducendo la discussione in pochi giorni (quando per arrivare all’attuale formulazione si è discusso più di un anno), e come lo si sia fatto affermando di farlo “per il bene di voi studenti” senza poi tenere in considerazione le rivendicazioni portate in ultima istanza dai rappresentanti degli studenti. Questo per noi è il fatto più preoccupante e che ci porta a chiederci a cosa servano dei rappresentanti degli studenti se poi si ha la presunzione di non ascoltarli per il bene degli studenti stessi.