In seguito ad alcune polemiche scaturite negli ultimi giorni riguardo la decisione presa dall’Ateneo di vietare la partenza in Erasmus durante il primo semestre del primo anno di laurea magistrale, vorremmo spendere alcune parole per chiarire la questione e le motivazioni che ci hanno spinti a votare in maniera favorevole.
Anzitutto ci scusiamo con tutti gli studenti per il ritardo con cui pubblichiamo questo post che, nelle nostre intenzioni, sarebbe dovuto essere pubblicato già a dicembre: purtroppo, tra vacanze, impegni scolastici e altro non siamo riusciti ad uscire con una nota scritta prima di oggi. In futuro cercheremo di essere sempre più celeri e capillari, tuttavia ci premeva sottolineare che, ovviamente, non era certo nostra intenzione nascondere questa importante decisione, come qualcuno ha fatto malignamente intendere.
Venendo al sodo, cerchiamo di chiarire qualche punto:
  • la decisione è nata dalla necessità di dover risolvere un problema di natura tecnico-normativa legato allo status dello studente al terzo anno di laurea triennale: da quando è stato introdotto il sistema “3+2”, infatti, laurea triennale e laurea magistrale sono due percorsi di studio totalmente slegati tra loro (tant’è che si cambia il numero di matricola): tecnicamente, quindi, uno studente del Politecnico al terzo anno della triennale risulta nella stessa situazione di uno studente del terzo anno iscritto in un altro ateneo o, per fare un altro esempio, di uno studente all’ultimo anno delle superiori. Così come a queste ultime due tipologie di studente è, ovviamente, preclusa la possibilità di partecipare al bando Erasmus, allo stesso modo dovrebbe essere preclusa agli studenti del Politecnico, semplicemente perchè non si è iscritti al corso di laurea per cui si sta chiedendo la mobilità! Nonostante ciò, negli ultimi anni, il Politecnico ha comunque concesso ai propri studenti della triennale di poter fare richiesta di mobilità per l’anno successivo: questa opportunità, purtroppo, ha fatto sì che si verificassero alcuni episodi, (esigui dal punto di vista numerico, ma comunque rilevanti dal punto di vista dell’immagine che il Politecnico dà di sé alle istituzioni partner e, talvolta, anche dal punto di vista legale) che hanno portato alla luce l’incongruenza di tale situazione e, contestualmente, l’esigenza di una soluzione.
  • la decisione finale, approvata nelle sedute di dicembre di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, non è stata votata in maniera improvvisa, né è stata accettata dalla rappresentanza studentesca in maniera passiva: essa è infatti il frutto di un compromesso cui si è arrivati dopo due mesi di discussione con l’amministrazione e la componente docente del Politecnico nei diversi organi competenti (Senato Accademico, Consulta della Didattica e Commissione Permanente Studenti). Le proposte cui si sarebbe andati incontro senza la mediazione di noi rappresentanti, erano molto più vincolanti e prevedevano periodi di mobilità possibili ESCLUSIVAMENTE al secondo anno di laurea magistrale o, addirittura, un numero massimo di crediti riconosciuti dal Politecnico pari a 40.
  • come rappresentanti e studenti, riteniamo che il vincolo maggiore per la mobilità in uscita, ad oggi, non riguardi tanto il periodo di svolgimento quanto più la difficoltà a farsi approvare un piano di studio: ciò è dovuto alla logica diffusa, soprattutto ad ingegneria, secondo la quale gli esami svolti all’estero debbano avere una corrispondenza quasi puntale con gli esami italiani, sia per numero di crediti che per programma didattico. Per questo motivo noi rappresentanti di Terna, abbiamo presentato, insieme ai rappresentanti di Svolta Studenti, questo documento, con il quale, sostanzialmente, chiediamo di eliminare i veri freni alla mobilità internazionale dei nostri studenti. Le nostre proposte sono state recepite e accolte dal Senato Accademico, come si può evincere sia dalle nuove Linee Guida, sia dal Piano Strategico Triennale dell’Ateneo, approvato all’unanimità, all’interno del quale è stata aggiunta appositamente la seguente frase (slide 35): “sostenere l’esperienza degli scambi in uscita, superando la logica della corrispondenza puntuale tra gli esami del Politecnico e gli esami degli atenei esteri, in favore di una logica di corrispondenza di competenze e abilità coerenti con gli obiettivi formativi di ciascun corso di laurea e rivedendo i regolamenti didattici affinché siano strutturati e organizzati in maniera tale da non limitare la mobilità degli studenti.”
Andare contro l’amministrazione per partito preso ci sembra un’azione ottusa e testarda. I problemi evidenziati sono tecnici e non politici, pertanto riteniamo che sia stato fatto il possibile per ottenere il miglior compromesso possibile. Siamo sempre disponibili a confronti e a chiarimento di ulteriori dubbi, scriveteci a info@ternasinistrorsa.it o contattate direttamente i rappresentanti in Senato Accademico e CdA.