Il finale del racconto di Ludovico Signori, potete trovare la prima parte a pagina 20 del Lanterna #37.
[…]
Dirigiti verso l’Aula studio senza nome nella Casa dello Studente. Poche donne.
In fondo all’aula il Vampiro osserva tutti, bianco e biondo. Ha gli occhiali, nulla sfugge allo sguardo del Vampiro. Fuma con fare assente vorace. Si è preso anche il silenzio di questa aula fredda, nonostante i termosifoni a palla, tutti si conoscono, hanno strani rituali di saluto, pugnetto e poi mano sinistra chiusa alzata al cielo e un sorriso da studiosi in gamba. Non come quelli dell’acquario, boccheggianti pesci che tentano di stare a galla, distanti dalla saggezza. E’ il luogo adatto per dare sfogo alla pazzia.
C: Qui è tutta un altra cosa, c’è il giusto clima per riuscire a studiare bene. Un intruglio di elevatissima concentrazione e allo stesso tempo nelle relazioni che riesci a fiutare c’è un altissimo livello di irrazionalità.
T: Si, è tutto vero. Ci eravamo solo persi di vista. Appena trovo l’occasione, do sfogo alla mia insospettata assenza di logica e sarà quel che sarà. Anche Berta d’altronde filava, e nessuno la capiva.
Una cosa bellissima da osservare sono le ragazze che attraversano la strada: decise, distratte, lunghe gambe, grasse, rotonde, eleganti , quasi investite. Da una parte ricci capelli si sono appena fermati dopo la passerella aulasenzanome-bagno, caffè, sigaretta, come una di quelle ragazze che attraversano sulle strisce pedonali.
C: Smetti di guardarla. Ora mettiti a portata.
T: A portata di cosa?
C: Di labbra.
T: Con la sfortuna che ho come minimo sarà poliziotta e vergine. Vado, se non torno tra un’ora subaffitta il mio posto letto. Altrimenti mi troverai a casa svenuto sul pavimento. Vado.
T: Sono appena passato dal mio armadietto, e ho notato che Frank, si Frank il serpente, è scappato. Dici sia il caso di allarmarsi e chiamare i custodi?!
(sottovoce per non disturbare il silenzio custodito dal Vampiro, ma abbastanza forte da farsi ascoltare straniti)
F: Non ti preoccupare, se aspetti qualche minuto che finisco qui, andiamo al mio armadietto e liberiamo un po’ dei topi dalmata che mi sono rimasti, saranno bocconcini graditissimi per Frank.
Con una risposta del genere non si può che finire di studiare e andare a casa a scopare.